Recensione La Tempesta di William Shakespeare

Con la recensione di La tempesta di William Shakespeare è il libro che fa per te se vuoi intrattenerti con una commedia che ti fa riflettere sulle conquiste e sulla giustizia.

Recensione La Tempesta di William Shakespeare

Titolo: La Tempesta Link Amazon Titolo originale: The Tempest Autore: William Shakespeare Editore: La Feltrinelli
Data uscita: 4 giugno 2014
Pagine: 256
Narrazione: Prima persona Finale: conclusivo

Sinossi

Il duca di Milano, Prospero, spodestato dal fratello Antonio, regna su un’isola deserta, un mondo di creature fatate. Qui Prospero ha sconfitto la strega che vi abitava, ha liberato gli spiriti da lei imprigionati e ha sottomesso il figlio di lei, l’orribile Calibano. Dopo dodici anni trascorsi sull’isola assieme alla figlia Miranda, Pospero fa naufragare con la sua magia la nave che trasporta l’usurpatore Antonio con il suo alleato, il re di Napoli, il figlio di questi Ferdinando e il consigliere Gonzalo. Prospero tiene in pugno i naufraghi che credono distrutta l’imbarcazione e morto Ferdinando. Il giovane è salvo, incontra Miranda, se ne innamora e i due si fidanzano. Intanto Antonio si pente e si riconcilia con il fratello.

Recensione di Ines

Prospero dopo che è stato spodestato dal ducato di Milano, ha vissuto per dodici anni in un’isola deserta con la figlia Miranda, con il selvaggio Caliban e lo spirito Ariel.  Decide di usare i suoi poteri magici per scatenare una tempesta, per far si che il re di Napoli e il fratello Antonio con i loro compagni di viaggi approdino nell’isola.    

“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.”

Con l’aiuto di Ariel riesce a riacquistare il ducato perduto, non prima di aver propiziato il matrimonio della figlia con Ferdinando, figlio del re di Napoli.  Sotto la regia del vecchio duca, in questa magica isola si raccontano fatti che passano tra realtà e fantasia senza far mancare un pizzico di dolore e violenza accompagnata però da tanta saggezza.    

“Ora i miei incantesimi si sono tutti spenti, la forza che possiedo è solo mia, ed è poca. Ora sta a voi tenermi qui confinato o mandarmi a Napoli. Poiché ho riavuto il Ducato e perdonato il traditore, Non fatemi rimanere col vostro potere in quest’isola nuda, ma scioglietemi da ogni legame con mani generose. Il vostro fiato gentile colmi le mie vele altrimenti fallisce Il mio progetto che era di dar piacere. Ora mi mancano spiriti da comandare, arte per incantare, e la mia fine è la disperazione, a meno che non sia salvato dalla preghiera Che va tanto a fondo da vincere la pietà e liberare dal peccato. Come voi per ogni colpa implorate il perdono, Così la vostra indulgenza metta me in libertà.”

Continua a stupirmi di quanto la scrittura di Shakespeare sia molto fluida e che ci faccia sognare. Anche questa commedia la promuovo anche se non a pieni voti. Da questo libro ho imparato che non bisogna mollare mai, che la giustizia prima o poi guarderà dalla parte dei giusti, anche se alle volte deve essere aiutata.

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