Con la recensione di Un amore di Dino Buzzati edito da Oscar Mondadori, andremo a conoscere un libro scritto nel 1963 e considerato un libro erotico del periodo. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Titolo: Un amore Link Amazon
Autore: Dino Buzzati
Editore: Oscar Mondadori
Data Uscita: Marzo 1963
Pagine: 294
Narrazione: Terza persona
Finale: conclusivo
Sinossi
Una Milano che è insieme ritratto della metropoli e simbolo della babele d’ogni tempo. Su questo sfondo si muove il protagonista di “Un amore”: un uomo inconsapevole di aver atteso troppo, che è rimasto nell’intimo un giovane e crede che il sentimento possa compiere miracoli. E così il professionista maturo si innamora perdutamente di una donna giovanissima, ma già carica della cinica spregiudicatezza e della stanchezza morale di un’epoca.
Unico romanzo erotico di Buzzati, “Un amore” continua l’indagine nelle inquietudini dell’uomo contemporaneo descrivendo la parabola di un amore vero, di esemplare limpidezza, destinato a smarrirsi nella menzogna come in un labirinto.
Recensione di Gabriella
Ci troviamo a Milano. Antonio Dorigo, un architetto di 49 anni è un uomo che con le donne non ci sa fare, non riesce a instaurare con loro un rapporto di amicizia e quando è in loro compagnia si chiude completamente.
Per ovviare ai suoi bisogni fisiologici, si appoggia a una casa di appuntamenti della signora Ermelina che, durante un “appuntamento”, gli fa conoscere Laide, Adelaide, ballerina della Scala nonché minorenne, di cui lui ne rimane abbagliato e, volente o nolente, se ne innamora perdutamente. Laide a un certo punto però decide di lasciare la casa di appuntamenti, ma Dorigo non si lascerà abbattere da questo e troverà il modo di vederla ancora. Ma come andrà a finire?
“Ecco lui, Dorigo, era seduto sul divano, aveva acceso una sigaretta e intimidito come al solito per la presenza nuova osservava la ragazzina che stava per essergli venduta. Fra pochi minuti quella creatura fresca e graziosa, di cui aveva sempre ignorato l’esistenza, che aveva dietro a sè una famiglia, un’infanzia, una giovinezza, un mondo intero popolato da una infinità di personaggi, fatto di un tessuto complicatissimo di ricordi, di abitudini, di conoscenze, di speranze, di particolarità fisiche, di giorni lieti e di ore tristi, a lui completamente ignoti, quella creatura tanto più giovane di lui, fra pochi minuti egli la avrebbe avuta nuda fra le sue braccia, distesa sul letto, e anche lui nudo. E tutto sarebbe stato come se loro due fossero marito e moglie, o si fossero prima lungamente amati o frequentati, o per lo meno ci fosse stata una preparazione logica di conoscenza, di inviti, di promesse, di lusinghe, di inganni, forse. E invece non si erano mai visti, lui non sapeva niente di lei e viceversa, eppure fra pochi minuti lei avrebbe accolto in sé la sua carne.”
L’ho trovato un pò una brutta copia di Lolita di Nabokov. Un uomo maturo ossessionato da una ragazza molto più giovane di lui che potrebbe essere sua figlia, anche se in Lolita la scrittura era decisamente migliore e metterli a confronto non è esatto in quanto Laide si prostituisce per scelta.
Il modo di scrivere l’ho trovato molto pesante, è ricco di frasi piene di parole con il minimo indispensabile di punteggiatura e riuscire a finire una frase era praticamente stancante. Un accumulo di parole messe insieme. Finire questo libro è stato veramente un’impresa.
“No. Lui la amava per se stessa, per quello che rappresentava di femmina, di capriccio, di giovinezza, di genuinità popolana, di malizia, di inverecondia, di sfrontatezza, di libertà, di mistero. Era il simbolo di un mondo plebeo, notturno, gaio, vizioso, scelleratamente intrepido e sicuro di sè che fermentava di insaziabile vita intorno alla noia e alla rispettabilità dei borghesi. Era l’ignoto, l’avventura, il fiore dell’antica città spuntato nel cortile di una vecchia casa malfamata fra i ricordi, le leggende, le miserie, i peccati, le ombre e i segreti di Milano. E benchè molti ci avessero camminato sopra, era ancora fresco, gentile e profumato.”
Probabilmente è stato un mio limite, ma non sono riuscita assolutamente ad entrare nella storia né tantomeno a immedesimarmi con i personaggi.

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