Con la Recensione di La voce dei colori di Mary Lin, vi parliamo del secondo e ultimo volume della dilogia Colors. Venite a leggere cosa ne pensiamo!

Titolo: La voce dei colori Link Amazon
Serie: Colors # 2
Autore: Mary Lin
Editore: Self publishing
Data Uscita: 5 luglio 2021
Pagine: 338
Narrazione: Prima persona, pov multiplo
Finale: conclusivo
Serie Colors:
01. Scaglie di colore Recensione
02. La voce dei colori
Sinossi
“Vivi, Mel. Trova la tua strada e percorrila col coraggio di cui sei munita, perché ne hai più di me, di Dustin e di Arden messi insieme. Vivi e fallo in perfetto stile Melody, con la faccia dura, la lingua tagliente e il cuore troppo grande per questo mondo; ma fa ciò che questo cuore ti dice.”
Melody, Arden, Junior, Dustin. Quattro ragazzi uniti contro tutti, temuti, isolati, decisi ad affrontare insieme il mondo che li aveva spezzati. Legati da un filo nero che li ha stretti fino a consumare i pochi attimi di pallida felicità.
Finché la vita ha presentato loro il conto più salato.
Da quella terribile notte, ogni cosa è cambiata e nulla sarà più lo stesso.
Quel filo si è rotto. Le scaglie sono esplose, aprendo una ferita che non potrà rimarginarsi.
Melody è caduta in un baratro nero che ha inghiottito ogni altra tinta. Rinchiusa nel suo bozzolo di dolore, non ha più la forza di combattere. Qualcun altro combatterà per lei, per spingerla ad affacciarsi nuovamente alla vita. Per spronarla a respirare, a sentire e a ridare voce ai suoi colori.
Recensione di Ines
Ed eccomi qui a parlarvi del secondo libro della dilogia Colors di Mary Lin; non so da dove partire e cosa scrivere per non fare spoiler grandi come una casa sia del primo libro che di questo secondo volume.
Quindi, se non avete letto il primo non azzardatevi a leggere questa recensione perché qualcosina potrebbe scapparmi.
In questo secondo libro la storia parte due anni e mezzo dopo i fatti avvenuti in Scaglie di colore e si svolge tra Clinton e Detroit, ci sono capitoli al presente, capitoli al passato e i vari punti di vista, non solo quelli di Mansel e Melody. Come già detto per il libro precedente, si affrontano temi delicati e se non siete certi di poter affrontare certe tematiche, ne sconsiglio la lettura anche se la bravura della Lin e la sua delicatezza le fanno quasi passare in secondo piano.
Come già si evince dalla cover, in questo secondo libro, diciamo che avremo più gioie che dolori, ma la strada che porterà al lieto fine non è assolutamente senza ostacoli.
Melody sembra sparita dalla faccia della terra e Mansel è caduto in una spirale di autodistruzione, ma aggrappandosi alla prima persona disponibile, è riuscito a sopravvivere anche se raccontando bugie su bugie sia agli altri che a sé stesso. L’unica persona che non si è mai data per vinta è sua sorella Hannah, che non ha mai smesso di cercare Melody e finalmente sembra essere riuscita a trovarla.
Quando comunica al fratello che l’ha rivista e gli dà il suo nuovo indirizzo, ecco che la sua vita tranquilla e senza sentimenti prenderà una piega totalmente diversa e, come era successo nel primo libro, il solo rivederla lo riaccende; anzi riaccende la musica nella sua vita.
“La musica era sparita insieme a lei, e, nell’esatto momento in cui Melody è tornata, sono tornate anche le note.”
Melody in apparenza sembra stare bene, ma Arden sa che le manca un tassello per essere felice e quello ha un nome indelebile: Mansel. Anche se a lui non va a genio, farà di tutto per farli rimettere insieme, per farli ritrovare e per cercare di spingerli l’uno verso l’altra, anche al costo di soffrire enormemente; perché sa che se questo avviene, dovrà prendere decisioni difficilissime. Ecco, già nel primo libro ero affascinata da Arden, ma qui va letteralmente oltre.
“Arden è… spezzato, ma voglio credere che anche lui possa essere aggiustato.”
I suoi capitoli, sia al passato che al presente, mi hanno fatto provare tantissima malinconia e mi hanno fatta struggere. Quindi, cara la mia Mary Lin, vedi di scrivere un libro su di lui e tu sai chi.
Hannah già l’amavo ma, in questo libro, si è letteralmente superata, ha tirato fuori le unghie e i denti, ha tenuto testa e preso a male parole quel testone del fratello. Praticamente ha fatto tutto lei, è la mia eroina. Melody è maturata, anche se quel velo di tristezza che la contraddistingue sempre, rimane.
Mansel l’avrei preso a schiaffi una pagina sì e l’altra pure, ma alla fine è stato giusto così; se nel primo libro è stato il salvatore qui è lui che deve essere salvato, anche se il suo è proprio un carattere di m….
Che vogliamo dire dell’epilogo? Da pelle d’oca e mi fa ben sperare per un sequel. Mary, come già detto, ogni volta che la sua testa crea una storia ha il dono di farmela vivere nella pelle, di trasportarmi, di farmi emozionare e anche in questo libro ci è riuscita.
Ho pianto sia di gioia ma anche di tristezza, ho provato le sensazioni dei personaggi e le ho vissute e custodite come se fossero le mie. Questo è quello che tutti i libri dovrebbero trasmettere, ho terminato la lettura e avevo voglia di ricominciarla anche sapendo che, rileggendolo, avrei riprovato le stesse sensazioni e sentimenti.
“«È come mi sono sentito ogni giorno, da quando sei andata via dalla mia vita, Melody. È come mi sono sentito, pensando di averti persa per sempre. E siccome sono uno stronzo, non ho mai voluto ammetterlo neanche a me stesso, ma sono certo di essermi innamorato di te sin da quando ho rischiato di metterti sotto con il pick-up, perché lo sguardo che avevi in quel momento non l’ho più dimenticato.»”
Quindi che ve lo dico a fare? Leggete la dilogia Colors perché questa piccola grande donna merita tutto l’affetto di noi lettori. Mary, adesso aspetto il prossimo già sapendo che non mi deluderai assolutamente!

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