Recensione The learning hours di Sara Ney

Con la Recensione di oggi vi parliamo del terzo volume della serie How to date a Douchebag: The learning hours di Sara Ney.

Recensione The learning hours di Sara Ney

Titolo: The learning hours Link Amazon
Titolo originale: The learning hours
Serie: How to date a Douchebag # 3
Autore: Sara Ney
Editore: Hope edizioni
Data Uscita: 23 maggio 2019
Pagine: 374
Narrazione: prima persona, doppio pov
Finale: conclusivo

How to date a Douchebag series:
01. The Studying hours Recensione
02. The failing hours Recensione
03. The learning hours
04. The coaching hours Recensione
05. The lying hours Recensione
5.5 The teaching hours Recensione

Sinossi

Lui non è uno stronzo, ma questo non impedisce ai suoi amici di provare a farlo diventare tale.
 
I MIEI AMICI VOGLIONO CHE IO FACCIA SESSO.
Al punto da tappezzare l’intero campus con la mia brutta faccia e la scritta a caratteri cubitali:
“Sei tu la donna fortunata che sverginerà il nostro coinquilino? Lui: un uomo socialmente impedito con un pene di medie dimensioni che cerca una partner sessuale consenziente. Tu: basta che respiri. Riccambierrà con sesso orale.
Messaggiatelo al: 555-254-5551”
   
Quegli idioti non sanno neanche scrivere. E i messaggi che sto ricevendo sono materiale per sogni erotici. Ma io non sono come quegli stronzi, non importa quanto si sforzino di farmi diventare come loro.
NON E’ QUESTO IL GENERE DI ATTENZIONI CHE VOGLIO!
Un messaggio spicca tra centinaia di altri. Un numero che non riesco a convincermi a bloccare. Lei sembra diversa. Più sexy, perfino in bianco e nero.
Tuttavia, dopo averla incontrata di persona, so che non è la ragazza per me. Ma i miei amici non la smettono… proprio non ci arrivano.
Stronzi o no, c’è una cosa che non capiranno mai: le ragazze non mi vogliono.
Soprattutto lei.

Recensione Giulia
Recensione Ines

Recensione di Giulia

Terzo volume della serie How to date a douchebag. Stavolta il protagonista è tutt’altro che uno stronzo, anzi è il ragazzo più dolce e sensibile che abbia mai letto in un libro.
Rhett è appena arrivato all’Iowa dalla Louisiana, dove ha frequentato i primi due anni di college, per una borsa di studio più alta grazie al fatto che è uno dei migliori nel wrestling.
I suoi compagni di squadra però si accaniscono su di lui, soprattutto i suoi due coinquilini, facendogli ogni scherzo possibile. Rhett però ha una pazienza infinita anche se reagisce sempre a questo nonnismo che gli fanno.

“Non sono bello. Non sono spigliato. Sono goffo e ho un’imbarazzante volume di inesperienza.

Non aiuta nemmeno il fatto che non sia molto di bell’aspetto, con il naso rotto più volte, varie cicatrici sul viso e i capelli che hanno bisogno di una bella tagliata.
Proprio per questo motivo, un giorno i suoi coinquilini decidono di affiggere per tutto il campus un volantino con la sua faccia e il suo numero di telefono con la richiesta di chiamarlo in quanto cerca qualcuna che faccia sesso con lui.

“Rhett Rabideaux non sarà il Principe Azzurro, ma è qualcosa di completamente diverso: è reale.”

Ovviamente Rhett va su tutte le furie ma nel suo telefono iniziano a fioccare messaggi e foto hot di ragazze che si propongono. Fino a quando non le scrive una ragazza, una certa Alex, che non sembra essere così esplicita come le altre.
Laurel è una di quelle ragazze che quando passa tutti i ragazzi si girano a guardarla, capelli rossi, occhi blu e un fisico da favola. È arrivata a un momento della sua vita in cui si è stufata di andare a letto con ragazzi che vogliono solo quello, quindi quando sua cugina Alex la sfida a mandare un messaggio a quel ragazzo davvero poco attraente, lei non se lo fa ripetere due volte e si finge sua cugina.
I due iniziano così a messaggiarsi e a conoscersi, tanto che Laurel è davvero intrigata da questo ragazzo dolce che non sa flirtare o capire i doppi sensi che lei le lancia. Ma come la prenderà Rhett quando scoprirà che Alex non è affatto chi pensa lei sia?

“«D’accordo! Vuoi che ti faccia lo spelling? Mi piaci, va bene? Giusto per essere chiari su cosa sta succedendo.»
Mi ritraggo. «Ti piaccio?»
«Sì, idiota che non sei altro!» Scuote la testa. «Sì. Mi piaci, come hai fatto a non capirlo ancora?» Apro la bocca. La richiudo. Penso di stare per sentirmi male. Vomiterò proprio qui sul marciapiede di fronte al municipio e alla biblioteca. Non ho mai chiesto a una ragazza di uscire, mai, e non so se posso iniziare adesso. A nessuna piace questo. Non qualcuno che abbia questo aspetto.

The learning hours è il libro più divertente della serie fino ad ora, mi ha strappato più di qualche risata ma mi ha fatta anche intenerire in alcuni punti. Rhett è un personaggio davvero splendido, un ragazzo decisamente d’altri tempi e il vederlo sempre così confuso nei vari approcci di Laurel, che cerca di fargli capire in ogni modo che vuole fare sesso con lui, mi ha fatto tenerezza.

Laurel, che all’inizio può sembrare una persona superficiale e con la puzza sotto al naso, dopo aver conosciuto Rhett sembra maturare in questo suo carattere e i loro dialoghi sono sempre fantastici.
Sono riuscita a leggere il libro in una manciata di giorni proprio perché faticavo davvero tanto a staccarmici e non vedevo l’ora di poter continuare la lettura!
Unica piccolissima pecca forse è il fatto che nell’ultima parte ci siano fin troppe scene di sesso, avrei preferito leggere altro ma è un’inezia.
Consiglio di leggere tutta la serie perché merita davvero tanto, soprattutto se vi piacciono i libri divertenti.

Recensione di Ines

Con la Recensione di The learning hours di Sara Ney, sono giunta a leggere il terzo libro della serie dove i protagonisti maschili sono dei lottatori di wrestling dell’Università dell’Iowa.
Se nei primi due libri il fascino maggiore lo esercitavano i personaggi maschili, in questo i ruoli si sono capovolti e per me è stato il punto di forza di questo libro. Fin dalle prime battute volevo capire come la scrittrice avrebbe affrontato il divario estetico e caratteriale dei due protagonisti.

Rhett è l’ultimo arrivato nel gruppo di atleti della squadra di wrestling e i suoi compagni compiono atti di nonnismo su di lui. Si sente sempre più demoralizzato e mette in discussione la sua scelta di trasferirsi nella nuova università; sa di non essere come i suoi coetanei, che pensano solo a divertirsi e ad avere una ragazza diversa nel letto ogni sera. Lui sa che non può permetterselo perché non è attraente come gli altri, anzi viene considerato un po’ bruttino ed è sempre l’ultima scelta ecco perché non ha avuto tantissime esperienze con il gentil sesso.

I suoi coinquilini, nonché compagni di squadra, ne combinano di tutti i colori, in primis lo lasciano in un ristorante a pagare un conto salatissimo e poi non contenti fanno e appendono per tutto l’ateneo un volantino con la sua foto in cui si chiede esplicitamente una ragazza disposta a toglierli la verginità. Ed è così che Rhett e Lauren si conoscono.

“«Ti piaccio?» «Sì, idiota che non sei altro!» Scuote la testa. «Sì. Mi piaci, come hai fatto a non capirlo ancora?»”

Lauren è l’opposto di Rhett, è molto conosciuta all’università, è bellissima e potrebbe avere qualsiasi ragazzo vorrebbe.
Nell’ultimo anno riga dritto e cerca di non frequentare più sportivi con l’ego smisurato come è successo negli anni precedenti. Vorrebbe trovare un ragazzo con la testa sulle spalle con il quale creare un futuro.
Quando la cugina (che odio spassionatamente) la incita a chiamare quel numero sul volantino per gioco, lei non si tira indietro.
Tutto si aspettava ma non che messaggiando con Rhett avrebbe instaurato con lui un’amicizia e si sente in colpa per avergli mentito sul chi lei sia veramente.

Leggendo questo libro mi sono sempre di più sentita trasportata dentro la storia di questi due ragazzi. Ho compreso Lauren che, se all’inizio mi è sembrata molto superficiale, man mano che leggevo questa sensazione si è attenuata. In alcuni tratti l’ho trovata veramente profonda.

“Perché se c’è una cosa che sto imparando su Rhett Rabideaux, è che posso contare su di lui. È stabile, forte e affidabile, lo so dal profondo dell’anima. Ha delle qualità che, sto iniziando a capire, sono molto più valide del banale sex appeal.”

Rhett mi è piaciuto dall’inizio alla fine, mi ha fatto tanta tenerezza in moltissimi punti, il suo essere timido con le ragazze e il suo non saper come comportarsi l’ha reso fin troppo reale ai miei occhi.
Le sue emozioni e i suoi stati d’animo si sono trasferiti in me facendomeli vivere in prima persona.

Quando leggo i libri della Ney mi piace molto che il tutto avvenga con molta naturalezza e calma, prima i personaggi diventano amici e si conoscono e poi passano a un livello superiore.
Ho trovato la caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi molto ben dettagliata e lo stile di scrittura accattivante e scorrevole. Lo consiglio vivamente, come la serie fino a qui letta.

nove

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