Con la Recensione di Wings di Valentina Ferraro, vi parleremo del primo libro di questa collection creata da dieci bravissime autrici italiane. Andiamo a vedere di cosa parla!
Wings è il I° volume della Red Oak Manor Collection. Tutti e dieci i libri che la compongono sono autoconclusivi e scritti da autrici diverse. La lettura di ognuno di loro può essere affrontata indipendentemente da quella dei volumi precedenti o successivi.

Titolo: Wings Link Amazon
Serie: Red Oak Manor Collection # 1
Autore: Valentina Ferraro
Editore: Self publishing
Data Uscita: 10 gennaio 2022
Pagine: 458
Narrazione: Prima persona, doppio pov
Finale: conclusivo
Serie Red Oak Manor Collection:
01. Wings di Valentina Ferraro
02. Stuck di Marilena Barbagallo Recensione
03. Issue di Bianca Ferrari Recensione
04. Misty di Mary Lin Recensione
05. Wrong di Valentina C. Brin Recensione
06. Cruel di Debora C. Tepes Recensione
07. Candy di Jenny Anastan
08. Caged di Naike Ror
09. Jaded di Robin C.
10. Shine di Silvia Carbone
Sinossi
Lily-Rose June, fra le mura grigie e umide di Red Oak Manor, ci è nata e cresciuta. Le giornate per lei si dividono tra lo studio, le umiliazioni che i ricchi figli di papà della scuola che frequenta si divertono a infliggerle e le faccende da svolgere sotto l’attenta supervisione di Miss Price, la direttrice dell’orfanotrofio. Eppure, una domenica incolore come le altre, la sua quotidianità viene stravolta dal ritorno di quel ragazzino dagli occhi blu che le aveva fatto battere il cuore per la prima volta.
Jace Lowell Campbell viene scaricato davanti al vecchio portone dell’orfanotrofio, con due valigie nere al seguito e una rabbia cocente che impregna l’aria. La sua punizione è esemplare: dovrà scontare la sua penitenza all’interno di Red Oak Manor. Peccato, però, che il vero castigo sia tenersi alla larga da June, che è da sempre il suo punto debole. Lei che fa sembrare bello anche un posto miserevole come l’istituto in cui è nata e cresciuta.
Abbassare la guardia, adesso, gli sarebbe fatale, perché c’è una verità assoluta con la quale Jace dovrà fare i conti ancora una volta: June non se ne può andare da Red Oak Manor.
E lui non può rimanere…
Recensione di Giulia
Recensione di Gabriella
Recensione di Giulia
Lily-Rose June, chiamata da tutti solo June, è nata nell’orfanotrofio Red Oak Manor, ha passato la sua vita sperando di essere adottata prima o poi ma ora, all’età di quindici anni, sa che ormai non succederà più.
LA sua famiglia sono gli altri bambini che vivono con lei e Miss Maribel, una delle tutrici dell’orfanotrofio.
Il giorno di Natale, quando lei aveva solo otto anni, arriva il signor Sherman, colui che mantiene questo orfanotrofio con le sue donazioni, con sé porta suo nipote Jace, un ragazzino di dieci anni che sembra stare molto sulle sue. In qualche modo però i due faranno conoscenza e amicizia e ogni anno Jace tornerà con il nonno il giorno di Natale in modo da poter stare insieme. Fino a quando Jace non torna più.
Diversi anni dopo, però, June se lo ritroverà sotto il suo stesso tetto a causa di una punizione che il nonno darà a Jace. Ormai sono cresciuti e quell’affinità che avevano da bambini ora diventa più forte, trasformandosi in attrazione.
“La sua risata limpida cura il mondo. Cura me. Lily-Rose June costruisce un muro intorno a noi e ci nasconde dal marciume che ci circonda. Solo lei ha questa forza dentro, capace di vedere il buono quando di buono non c’è proprio niente.”
Sebbene Jace provenga da una famiglia facoltosa che non gli ha mai fatto mancare nulla nel lato materiale, la sua vita è molto simile a quella di June. I suoi genitori lo trattano come se fosse un peso e si sente anche lui una specie di orfano, l’unica persona che sembra tenere a lui è proprio June.
“Ci fissiamo a lungo, finché diventa imbarazzante. Perché se ti guardi ma non parli, inizi a farti domande strane e le risposte, quasi sempre, coincidono con un bacio.”
La vita ha altri programmi per loro e stare insieme non sarà per nulla facile, soprattutto perché hanno degli obiettivi diversi nella vita.
Primo libro che leggo di Valentina Ferraro e sicuramente penso di iniziare a leggere anche altri suoi libri. Ho trovato una scrittura scorrevole, con personaggi caratterizzati bene, soprattutto June dove si vede la maturazione del suo carattere nella seconda parte del racconto.
“Quando penso a lei, penso a un paio di ali. Ali magiche che non perdono mai l’equilibrio. Che riescono a battere così velocemente da impedire a chiunque di afferrarle. Lei, con le sue ali, mi porta via da qua, protegge entrambi.”
Sebbene il libro non abbia poche pagine e io non amo molto i romance “mattonazzi” in quanto spesso si cade nel ripetitivo e nel noioso, qui ogni singola scena è stata essenziale ai fini della storia, soprattutto perché si svolge in più anni ed era giusto dare al lettore una panoramica di tutto.
Molto bello il fatto che si ha uno scorcio di alcuni personaggi che vedremo come protagonisti nei prossimi libri!
Se chi ben comincia è a metà dell’opera, devo dire che non vedo davvero l’ora di leggere anche gli altri nove. Consigliato a chi ama i second chance e le storie un po’ travagliate!

Recensione di Gabriella
June fa parte da sempre della Red Oak Manor, ci è nata e a parte uscire da lì per andare a scuola, dove viene bullizzata e trattata come se non valesse nulla solo perché orfana, e andare a lavorare al cinema del paese non fa altro. La sua vita non è altro. L’unico momento in cui spera in qualcosa è la vigilia di Natale, quando il nipote del proprietario del maniero, Jace, accompagna il nonno alla cena che si tiene all’orfanotrofio, dove riescono ad avere dei momenti solo per loro.
Dopo 4 anni che non si vedono, Jace viene obbligato dal nonno a stare al maniero per due mesi come punizione e lui e June si rivedono nonostante non pensassero si sarebbero più rivisti e da lì è come se tutto quel tempo non fosse passato e avessero continuato a stare insieme. Nonostante questo però qualcuno metterà un freno alla loro storia. Riusciranno a vedersi ancora?
Non pensavo di leggere questo libro, non mi chiamava, non avevo letto nulla sulla serie ma, scelto come lettura di gruppo, l’ho iniziato e alla fine l’ho letteralmente divorato.
Mi ha emozionata tantissimo e, i due protagonisti June e Jace, entrambi con un passato pesante alle spalle, mi hanno letteralmente portato nel loro mondo, sono entrata nella loro testa e quando soffrivano loro soffrivo io. Inutile dire che ho vissuto questo libro e anche con dei momenti di ansia perché non sapevo come sarebbe andata e non riuscivo a immaginare dove li avrebbe portati l’autrice.
“Nessuno può portarti via quello che non hai. Incrocio il mio riflesso allo specchio. Non vado fiero di quello che sono diventato, non mi riconosco in quell’immagine che mi torna indietro. Dal di fuori sono un uomo di successo, uno che non perde tempo con stronzate come l’amore, che si prende quello che vuole. Dentro, un po’ mi spezzo. Ed è lei che mi fa mettere in discussione la piega che ha preso la mia vita. Perché posso non piacere al resto del mondo, ma giuro su Dio che sapere di non piacere a lei mi fa tremare la terra sotto i piedi.
Cado di nuovo, e lei non è qui pronta ad afferrarmi.”
Su questo vorrei fare i miei complimenti all’autrice, veramente brava, il libro l’ho trovato scritto benissimo. È riuscita a tenermi sulle spine per tutta la durata della storia.
Consiglio tantissimo questo libro a tutte coloro che sperano nei lieti fine, ma che cercano in un libro quel qualcosa in più che non sempre si riesce a trovare. Leggerò sicuramente altro di questa scrittrice.

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