Recensione Come domare un principe di Miss Black

Come domare un principe di Miss Black

La recensione che vi proponiamo è Come domare un principe di Miss Black. Andiamo subito a scoprire di cosa tratta.

Le altre nostre recensioni sui libri di Miss Black sono:

Come domare un principe di Miss Black

Titolo: Come domare un principe Link Amazon
Autore: Miss Black
Data di uscita: 7 Novembre 2018
Pagine: 179
Narrazione: Prima e terza persona
Finale: Conclusivo

Sinossi

Polly viene da una famiglia disastrata e sa da sempre qual è il suo obiettivo nella vita: trovare un uomo ricco, anzi ricchissimo, e sistemarsi a sue spese. Il primo step del suo programma è vendersi in internet al miglior offerente. Potrebbe infilarsi in guai seri e trovare un sadico, un maniaco o un serial killer, ma l’uomo che compra la sua verginità è solo un principe. Non un principe azzurro, questo è chiaro, un principe saudita. Un misogino, maschilista, dispotico, possessivo, insensibile, miliardario arabo, con tre mogli nel paese natio e uno stuolo di amanti in mezzo mondo, uno per cui Polly è un’infedele, e dunque due volte inferiore. Ma è bella, così bella, e Rashid finisce per offrirle un contratto in esclusiva con lui. Senza immaginare che quella “donna immorale” potrebbe mettere in discussione il suo punto di vista, la sua vita e il suo mondo.

CONTIENE SCENE ESPLICITE – CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO

Quello è Rashid bin Muhammad al-Kabir? C’è qualcosa di sbagliato. Oh, c’è qualcosa di totalmente sbagliato, per forza. In realtà vuole affettarmi. Farmi male in qualche modo. Quel tizio lì non può aver pagato per la mia vagina.
È seduto in poltrona, le gambe accavallate. Pantaloni scuri, una camicia bianca dalle maniche rimboccate, aperta su un torace… perfetto. È perfetta tutta la confezione, non ci sono altre parole. Il viso dai tratti aquilini può piacere o non piacere, presumo, ma lo definirei comunque attraente. Ha un pizzetto nero, folto, ma non è troppo peloso. Anche gli occhi sono neri, neri e divertiti. I capelli gli ricadono in riccioli scuri attorno al viso. Dubito che sembrerebbe buffo anche con la tovaglietta in testa e la camicia da notte addosso. Ora è scalzo e… uhm, si sta alzando. È alto e snello. In forma. Si è dato da fare in palestra e si vede. Ha nove anni più di me, ma sembrano meno. Nel contempo, sembrano anche di più, quando mi guarda con quell’espressione quasi ironica.
«Mary Harvey» dice. «Non hai un diminutivo, qualcosa di più giocoso?».
«Uhm… Polly».
«Polly. Come si arriva da Mary Harvey a Polly, solo per curiosità?».
Emetto una risatina nervosa. Sta cercando di mettermi a mio agio? Non ci sta riuscendo.
«Da Mary, presumo. Mary, Molly, Polly. È così che funziona in… uhm».
«In inglese, chiaro. Tutto funziona sempre in modo illogico, in inglese. Bene, Polly». Se lo rigira in bocca e ho l’impressione che mi prenda in giro.
Si avvicina ancora. Io resto ferma. Dio, come non voglio essere qua. Ma ormai ci sono e non so come comportarmi. Il panico mi cresce dentro sempre di più e decido di confessare. Che altro posso fare? È chiaro che non voleva me. Voleva qualcosa di diverso. Di meglio, almeno ai suoi occhi.
«Non… non so cosa fare» dico. «Mi dispiace».
«Perché, che cosa devi fare? Niente, cedere. Sii donna, la parte passiva. A tutto il resto penso io».
È rassicurante, in un certo senso. In un altro non è giusto, se capite il mio punto. Dovrei comunque avere voce in capitolo, no? Ma forse no, alla fin fine. Gli ho venduto il mio corpo, lui l’ha comprato. Che voce in capitolo dovrei avere?
Ora è vicinissimo. Mi solleva il mento con due dita, mi scruta con quegli occhi neri come ossidiana. «Hai paura?».
«N-no».
«Non devi averne. Come ti ho già detto, penso a tutto io. Togliamo questo affare».

Recensione di Gabriella

Polly ha alle spalle una famiglia che tanto tale non è. Lei e sua madre sono state abbandonate dal padre quando lei era ancora una bambina e la madre non si è mai ripresa. L’obiettivo che si è posta è quello di trovare un uomo ricco e di farsi mantenere da lui, così come prima “tappa” mette all’asta in internet la sua verginità e viene vinta da Rashid, principe di Ryhad che alla fine le offre un contratto in esclusiva con lui. Come andrà a finire?

“Mary Harvey non voleva.
A ventidue anni aveva capito abbastanza cose del mondo da sapere come procedere. Non intendeva cercare un principe azzurro come Jennifer, intendeva trovare un acquirente.
Aveva messo all’asta la sua verginità.”

Terzo libro che leggo di Miss Black e terzo libro completamente diverso dagli altri, non si può dire che i suoi libri siano tutti uguali, anzi.

La storia l’ho trovata ben costruita, mai banale. L’unica pecca che ho trovato, a mio avviso, è il passaggio dalla prima alla terza persona che si alternavano nei paragrafi. Questo continuo passaggio mi ha dato un po’ di fastidio, ma per il resto posso confermare che il libro è ben sviluppato nella storia, mai banale, è stato un crescendo nella narrazione. Anche dal punto di vista dell’ambientazione mi è piaciuto questo confronto tra due culture molto diverse tra di loro.

“Visto da una prospettiva occidentale, il loro era un mondo pieno di contraddizioni. Ma dalla loro prospettiva tutto aveva perfettamente senso.
Comprare armi e scopare vergini.
Pregare Allah e massacrare civili in questa o quella guerra.
Studiare il Corano e arrestare giornalisti troppo curiosi.
Dichiarare il massimo rispetto per i paesi alleati e disprezzarne gli usi e costumi.
Disprezzarne gli usi e costumi, e cedere a ogni voluttà dell’Occidente.
Condannare l’immoralità delle donne infedeli e pagare per portarle a letto.
Gloriare i propri paesi d’origine e andare all’estero a studiare o a vivere.”

I personaggi mi sono piaciuti, mi è piaciuta soprattutto lei che è maturata nel libro, da semplice ragazzetta che vende la sua verginità fino a donna che impara l’arabo per potersi confrontare meglio con Rashid e non farsi “fregare” dalla lingua. Lei nonostante tutto mi è sembrato un bel personaggio. Rashid invece mi è sembrato un personaggio che finché rimane nel suo mondo è tutto okay, ma appena qualcosa va storto, senza l’aiuto di Polly non si sa che fine avrebbe fatto.

Consiglio questo libro a tutte coloro che amano i racconti con delle protagoniste forti, che non si lasciano abbattere dagli eventi.

Sette

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