La recensione di oggi vi porta a Il party di Elizabeth Day edito da Neri Pozza per la collana Bloom. Andiamo a scoprire di cosa tratta.
Elizabeth Day è autrice di quattro romanzi. Il suo acclamato debutto Scissors, Paper, Stone, ha vinto il Betty Trask Award ed è stato il libro dell’anno per l’Observer. Il suo terzo libro, Paradise City, è stato nominato uno dei migliori romanzi del 2015 dall’Evening Standard. Collabora a numerosi giornali, tra i quali il Telegraph, il Times, il Guardian e l’Observer.

Titolo: Il party Link Amazon
Titolo originale: The party
Autore: Elizabeth Day
Data di uscita: 24 Aprile 2019
Pagine: 315
Narrazione: Prima persona
Finale: Conclusivo
Sinossi
Burtonbury, un ex collegio maschile per i figli dei diplomatici, è una scuola privata con una discreta reputazione e la vana ambizione di poter essere un giorno all’altezza di Eton o di Harrow. Quando vi mette piede per la prima volta, dopo aver vinto una borsa di studio, Martin Gilmour è un ragazzo con i maglioni scoloriti, i calzoncini per la ginnastica mai abbastanza bianchi e le camicie con macchie gialle indelebili. L’odore della tristezza di sua madre, rimasta prematuramente vedova, aleggia tra i suoi vestiti.
Un giorno, però, alla Burtonbury School, il suo destino di adolescente imbronciato, con una costante sensazione di disagio e l’accento sbagliato, muta radicalmente. Martin incontra Ben Fitzmaurice, un ragazzo ricco, bello, ammirato da tutti, e ne diventa amico. Partite di tennis, cacce all’uovo tra prati curatissimi e aiuole sontuosamente fiorite, la tenuta dei Fitzmaurice spalanca le sue porte al giovane Gilmour.
Ben diventa il fratello mai avuto, l’anima gemella da venerare, la ragione di vita da proteggere e custodire. Al punto che Martin si trasforma nella sua piccola ombra. Una piccola ombra capace di salvare l’amico dalle incresciose conseguenze della sua condotta, cosí sconsiderata e tipica di chi è stato troppo favorito dalla sorte. Durante i successivi venticinque anni, Martin serba nel suo cuore «il segreto» di quell’amicizia, un segreto che, piú di un patto di sangue, lo lega indissolubilmente al rampollo dei Fitzmaurice, come soltanto un debito impagabile, una gratitudine eterna possono fare.
Quando Ben organizza un party per il suo quarantesimo compleanno in un edificio del diciassettesimo secolo acquistato insieme con la moglie Serena, Martin, divenuto un noto, disincantato critico d’arte, e sua moglie Lucy, una donna perfettamente consapevole di essere sempre seconda, nella scala degli affetti del marito, alla sacra amicizia con Ben, si mescolano volentieri alla variopinta folla di invitati: politici, celebrità, vecchi e nuovi ricchi col volto lucido e ritoccato ed energiche strette di mano.
La sensazione di un inusuale, sgradevole impaccio nell’accoglienza che Ben gli riserva, si fa, tuttavia, subito strada nella mente di Martin. Gesti, parole, apprezzamenti di Fitzmaurice rivelano una strana inquietudine. Che la gratitudine che l’amico gli deve non sia eterna? Che «il segreto» custodito cosí a lungo sia stato del tutto inutile? Che, soprattutto, quell’amicizia, che per Martin è la sua unica ragione di vita, stia inaspettatamente per finire?
Accolto al suo apparire in Inghilterra da uno strepitoso successo di pubblico e di critica, Il party è uno dei piú riusciti romanzi sul lato oscuro e morboso delle relazioni umane, oltre che una magistrale descrizione del cinismo, della fatuità e dell’impudicizia con cui il privilegio e il potere si offrono oggi allo sguardo.
Recensione di Gabriella
Martin e la moglie Lucy vengono invitati al quarantesimo compleanno di Ben Fitzmaurice in un edificio del diciassettesimo secolo, ma qualcosa che non va si nota subito. Martin era convinto che Ben lo avrebbe ospitato a casa sua, invece sono in un albergo e così si inizia un viaggio a ritroso nella vita di Martin. Orfano di padre, con una madre anaffettiva, con i suoi demoni che lo portano a studiare in un collegio e a conoscere così Ben che diventerà per lui un punto di riferimento e lo farà diventare la sua Piccola Ombra PO. Cosa accadrà?
“Il quadrato di plastica rossa mi tormentò per settimane. Sentivo che doveva esserci una parte di me che mancava, un talento per la puerilità che non possedevo. Semplicemente non ce l’avevo. Mi seccava non averlo. Credetemi, più di ogni altra cosa avrei desiderato essere un bambino spensierato, tranquillo. Volevo appartenere al gruppo. E, al tempo stesso, sapevo di non volerlo affatto.”
Questo libro inizia veramente dall’inizio, dalla nascita di Martin e va via via intrecciandosi tra passato e presente per portare il lettore a scoprire la storia. Ma… ho trovato il libro molto, molto lento, soprattutto nella prima parte, quando la storia inizia prendendo un intreccio tra presente e passato, ma un passato molto lontano con la nascita di Martin e raccontando anche il rapporto che ha con la madre, completamente incapace di dimostrare e dare affetto. Martin come personaggio è molto particolare, nasconde tante cose e vive di riflesso con Ben, che dalla sua ha (se così possiamo dire) tanti soldi.
“Bere. Così tanto. Una saturazione di gioia. Le bevande si riversavano nella notte, un ribollire liquido effervescente fin negli angoli più remoti della casa, una marea ondeggiante che ci sommergeva e ci trascinava giù, con le teste all’indietro, le bocche spalancate in brillanti risate, che echeggiavano nell’oscurità piena di promesse che si stendeva intorno a noi.
Un vortice inebriante: immagini messe a fuoco e poi perdute in una confusione roteante. bagliori di lustrini. Scarpe dalla suola rossa. Diamanti luccicanti. Unghie laccate. Capelli cosparsi di polvere scintillante. Un vestito dall’ampia scollatura sulla schiena, che arrivava abbastanza in basso da mostrare la punta di una piega abbastanza carnosa molto privata. Un papillon srotolato sul cuscino di un divano, con le estremità arricciate.”
I personaggi li ho trovati un po’ asettici, per un motivo o per un altro guardano un po’ il loro tornaconto chi più chi meno. Non mi hanno entusiasmato.
Non sono riuscita molto a entrare nella storia, partita lenta e solo verso metà libro ha iniziato a muoversi e a vedere una trama vera e propria.
Sinceramente non consiglio questo libro in quanto non lascia veramente nulla.

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