Recensione Il gatto che voleva salvare i libri di Sosuke Natsukawa

Il gatto che voleva salvare i libri di Sosuke Natsukawa

Oggi vi proponiamo la recensione di Il gatto che voleva salvare i libri di Sosuke Natsukawa edito da Mondadori. Andiamo a vedere di cosa parla.

Sosuke Natsukawa è un medico a Nagano, in Giappone. Il suo primo libro Kamisama No Karute (Non edito in Italia) ha vinto lo Shogakukan Fiction Prize e ha ricevuto il secondo premio ai Japan Bookseller Awards. Ha venduto oltre 1.5 milioni di copie ed è stato adattato in un film in Giappone.
I giapponesi amano i gatti ed è cosa risaputa, così come attribuiscano a loro ruoli in leggende e in modi proverbiali di dire. Un gatto affettuoso è il miglior rimedio contro la depressione è un famoso proverbio giapponese.

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Il gatto che voleva salvare i libri di Sosuke Natsukawa

Titolo: Il gatto che voleva salvare i libri Link Amazon
Titolo originale: 本を守ろうとする猫の話
Autore: Sosuke Natsukawa
Editore: Mondadori
Data di uscita: 06 Ottobre 2020
Pagine: 180
Genere: Fantasy
Narrazione: Terza persona
Finale: Conclusivo

Sinossi

La libreria Natsuki è un luogo speciale: un negozio polveroso e solitario, dove gli amanti della lettura possono trovare, tra le pagine dei grandi capolavori di tutto il mondo, un’oasi di pace, un rifugio lontano dal frastuono della quotidianità. Quando il proprietario, uomo colto e appassionato, muore improvvisamente, il nipote Rintaro, un ragazzino timido e introverso, eredita la libreria.

Il nonno si è preso cura di lui dopo la morte di sua madre e, ora che è scomparso, Rintaro deve imparare a fare a meno della sua saggezza dolce e pacata. La libreria è sull’orlo del fallimento: un’eredità pesante per il ragazzo, anche perché i segnali dal mondo sono piuttosto scoraggianti: poca gente è davvero interessata alla lettura.

Un giorno, mentre Rintaro si crogiola malinconico nel ricordo del nonno, entra in libreria un gatto parlante. Nonostante le iniziali perplessità del ragazzino, il gatto lo convince a partire per una missione molto speciale: salvare i libri dalla loro scomparsa. Inizia così la storia di un’amicizia magica: un’avventura che li porterà a percorrere quattro diversi labirinti per risolvere altrettante questioni esistenziali sull’importanza della lettura e sulla forza, infinita e imperscrutabile, dell’amore. Una favola dei nostri tempi, un’ode straordinaria al potere del libro e dell’immaginazione.

Recensione di Gabriella

Rintaro si ritrova nuovamente da solo. Prima i suoi genitori e adesso il nonno che lo aveva preso a vivere da lui con cui dividevano le giornate tra scuola e la libreria Natsuki, che il nonno trattava come se avesse un’anima sua. Il nonno di Rintaro gli ha lasciato non solo una libreria in fallimento, ma anche una passione per i libri non comune. Adesso Rintaro deve imparare a darsi da fare da solo, per questo deve svendere i libri della libreria per poi prepararsi per il trasloco a casa di una zia che ha visto pochissimo. In tutto ciò si aggiunge anche un gatto comparso dal nulla che gli dice che deve aiutarlo a salvare dei libri, ma cosa significa e perché un gatto parla?

“Quel nonno così taciturno, con il nipote si era stranamente espresso senza lesinare parole: <<Se ti limiti a leggere libri in modo così frenetico, non si amplierà per questo il mondo a te visibile. Per quante conoscenze tu riesca a inculcarti, se non pensi con la tua testa e non cammini con le tue gambe tuttò rimarrà solo qualcosa dei preso inutilmente a prestito>>.” Guardando con espressione serafica il nipote che inclinava il capo perplesso a quel susseguirsi di parole difficili , aveva così proseguito: <<Non saranno i libri a percorrere la vita al posto tuo. Un avido lettore che si dimentica di camminare con le proprie gambe diventerà solo il voluminoso dizionario di un sapere obsoleto. Niente di più che un pezzo di antiquariato che non servirà a nulla a meno che qualcuno non lo apra>>.”

Avevo visto questo libro tra gli scaffali dedicati ai libri del supermercato e mi ha subito incuriosita tantissimo, leggendo poi la trama immaginavo già un libro con le sue ambientazioni in Giappone con quel suo stato sempre malinconico e mi incuriosiva molto questo gatto che compariva dal nulla e chissà dove mi avrebbe portata. Probabilmente le aspettative erano troppo alte e il crollo non è mai stato più grande.

Libro molto banale, noioso. Si sviluppa su quattro capitoli che altro non sono che dei labirinti dove sono conservati questi libri i quali vengono in qualche modo maltrattati. Il protagonista, che continua a definirsi Hikikomori (parola che definisce chi non ha avvenire in quanto privo di prospettive), cosa che trovo abbastanza triste proprio perché hanno un nome per definire questo genere di persone, deve salvare questi libri convincendo la persona che li ha intrappolati che è il caso di liberarli.

“<<Al giorno d’oggi, tanti comportamenti che dovrebbero essere scontati vengono applicati al contrario. Ci si ingegna a mentire abilmente , si calpestano le persone deboli, ci si approfitta di chi è in difficoltà. Questo è ciò che tutti sono concentrati a fare. E nessuno si azzarda a dire che bisogna smetterla di essere così irresponsabili>>.”

Rintaro con delle frasi che compaiono dal nulla, non si capisce da dove gli vengono in mente, e anche molto banali, riesce ogni volta a liberarli. Nel frattempo viene sempre trattato con sufficienza da questo gatto che non gli dà nemmeno la soddisfazione di chiamarlo con il suo nome e in più gli impartisce degli ordini. Nel libro compaiono anche degli altri personaggi come la sua responsabile di classe, una ragazza che invece di prospettive ne ha e che gli da una mano, ma che sinceramente non mi sa di niente anche lei.

“<<Si dice che nella società di oggi le persone non leggano più. Ma in realtà non è così. È solo che sono tutti molto impegnati, e non hanno semplicemente il tempo di farlo, Nella vita stressante di tutti i giorni, il tempo da dedicare alla lettura è molto limitato. Nonostante questo, i libri che si vorrebbero leggere sono molti. Vogliono essere tutti partecipi di tante storie. Il sono Faust non basta. Vogliono leggere anche I fratelli Karamazov, o Furore di Steinbeck. Come posso fare per accontentarli in questo loro desiderio?>>”

Sinceramente non consiglio questo libro, l’ho trovato molto deludente.

Quattro

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