Recensione La schiava ribelle di Eleonora Fasolino

La schiava ribelle di Eleonora Fasolino

La recensione che vi proponiamo oggi è La schiava ribelle di Eleonora Fasolino edito da Newton Compton Editori. Andiamo a scoprire cosa ne pensiamo.

Eleonora Fasolino, romana, classe 1992. Dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea triennale in Lingue, culture, letterature e traduzione presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Lavora come editor e traduttrice.

Questo articolo è acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente quando venduto e spedito direttamente da Amazon. Sono esclusi prodotti di Venditori terzi sul Marketplace di Amazon. Verifica i termini e condizioni dell’ iniziativa Bonus Cultura 18app e di Carta del Docente.

La schiava ribelle di Eleonora Fasolino

Titolo: La schiava ribelle Link Amazon
Autore: Eleonora Fasolino
Editore: Newton Compton Editori
Data di uscita: 30 Agosto 2022
Pagine: 288
Genere: Romance, narrazione mitologica
Narrazione: Terza persona
Finale: Conclusivo

Sinossi

Troia è sotto assedio. Ogni giorno gli attacchi dei greci si abbattono implacabili contro le sue alte mura e nessuno sembra in grado di opporsi alla furia dei più valorosi tra loro, i micidiali guerrieri mirmidoni. Si dice che il loro re, il nobile Achille, sia il combattente più forte mai esistito. Il più veloce, il più impavido. E il più spietato.

Quando viene privata della libertà e condotta al suo cospetto, Briseide sa di non essere più una principessa, ma una schiava. E, non aspettandosi clemenza, si aggrappa all’unica cosa che le resta: la sua dignità. Con il trascorrere delle giornate nell’accampamento di Achille, però, si accorge che la fama oscura che circonda il leggendario eroe non tiene conto dell’umanità che ogni tanto lascia trasparire, specialmente nei confronti dell’inseparabile Patroclo, il valoroso principe che lo affianca in ogni battaglia.

E che il suo onore è pari alla sua abilità con la spada. Forse, nonostante il fato li abbia resi nemici, Achille e Briseide non sono poi così diversi. Forse uno spietato invasore e una principessa ridotta in schiavitù possono cambiare il corso della storia. Schiava di un re. Padrona del proprio destino. La storia mai raccontata di Briseide, Patroclo e Achille…

Recensione di Gabriella

Troia è nel pieno dell’assedio, i mirmidoni stanno saccheggiando e facendo schiavi e quando si imbattono in Briseide decidono di donarla al loro re come schiava personale. Quando Achille, insieme a Patroclo, trova Briseide nella loro tenda il primo pensiero è quello di lasciarla agli altri soldati, ma poi Patroclo convince Achille a tenerla. Da lì inizia un rapporto molto particolare tra i tre.

“Lo fissò inorridita, e si domandò di quanta crudeltà potessero disporre gli dei per aver donato a un uomo tanto temibile una bellezza che uccideva persino lo sguardo. Perché bello lo era davvero. L’azzurro degli oceani negli occhi, i tratti del viso modellati come creta, senza che nessuna linea arrecasse disarmonia; la pelle era scurita dal sole e le spalle ampie abbastanza per sorreggere il peso del mondo. E della fine di tutto ciò che era mortale, perché la fine la decretava lui.”

Questo libro mi ha incuriosita subito sin dalla sua presentazione. Quest’anno ho letto tanto di mitologia e trovare un libro che parlasse del rapporto che c’era tra Achille, Patroclo e Briseide mi ha incuriosita molto, ma allo stesso tempo mi preoccupava perché temevo fosse un libro scritto male o addirittura noioso. Per fortuna direi che non è andata così, anzi!

La scrittura l’ho trovata brillante, mai noiosa, mi ha catapultata proprio a Troia, tra i mirmidoni e soprattutto sono riuscita ad entrare nella testa di Briseide che è riuscita a insinuarsi prima nel cuore di Patroclo e poi in quello di Achille formando così un triangolo amoroso senza odio e senza gelosie di nessun genere.

Bellissimo il rapporto che ne viene decantato tra Achille e Patroclo, un rapporto di assoluto rispetto ma anche di tanto Amore con la a maiuscola, che poi diventa un rapporto a tre con l’aggiunta di Briseide che non si farà mai mettere i piedi in testa e che saprà fronteggiare due forti combattenti come loro.

“<<Sei qui, alla mia mercé. Schiava. Un sassolino che potrei ridurre in polvere con le dita. Oppure…>>. Sentì la sua mano prendere a scorrerle lungo la schiena e poi più giù, fin sotto le natiche. Che lui saggiò con lentezza, provocandole un brivido di raccapriccio. <<Oppure potrei servirmi di te>>, sussurrò, la voce calda e permeata di rabbia a stento repressa. <<Potrei prenderti qui, ora, davanti a Patroclo, sino a quando non ne avrò a sazietà. Potresti gridare e contorcerti, ma io continuerei e continuerei. Con Patroclo a guardarci, perché ti assicuro che neppure Patroclo ti salverà stavolta. E a quel punto, a quel punto dove sarebbero i tuoi amati dei? Verrebbero Apollo a salvarti? Te lo dico io, principessa: no. Non verrebbe. Non verrebbe nessuno. E sai perché? Perché per loro non sei nulla. Non siamo nulla. Nulla se non chicchi di melograno, di cui Ade si ciba per noia e mai per reale fame. Ecco perché, principessa. Tieniti pure i tuoi dei, offri loro te stessa. Io non offrirò loro nulla, a parte il mio nome, che si ripeterà sulle loro bocche per secoli!>>.”

I personaggi vengono descritti veramente bene, si riesce tranquillamente ad entrare nelle loro menti, a capire e sentire quello che loro stessi provano. L’amore reciproco che li spinge uno nelle braccia dell’altro e il dolore che sentono alla perdita. Molto bello il personaggio di Briseide che riesce a fronteggiare tutto nonostante le difficoltà e il cuore che non sa bene da che parte stare, se stare dalla parte troiana delle sue radici o lasciarsi portare dall’amore che prova per Achille e Patroclo.

Belli anche i personaggi secondari come Odisseo, molto singolare, e di come riesce a interagire e fare da paciere tra i svariati screzi che si incontrano per via di ciò che non viene detto e di come arriva al famoso “cavallo di Troia”. Teti che come nereide, ma soprattutto come madre, vuole tenere in vita suo figlio Achille il più a lungo possibile cercando sempre di trovare una scappatoia.

“<<Sono la tua schiava, lo so>>, convenne lei. <<ma, Achille, con te riesco ancora a essere Briseide, qualcosa di lei, almeno. Mi hai tenuta perché Patroclo voleva tenermi, ma…>>.
<<Ma sono stato io a vederti. A capirti>>. Si era adombrato, un pensiero fastidioso doveva essersi insinuato tra quelli che già gli affollavano la mente. Le indirizzò un’occhiata attenta poi soggiunse: <<E adesso, adesso sei qui, desiderosa di congiungerti a me. Avresti dovuto dirmelo>>.”

Bella anche la parte finale che però non andrò a spoilerare.

Sicuramente un libro di facile lettura, che ti prende e si lascia leggere in poco tempo facendoti tornare un po’ indietro nel tempo quando ti trovavi a scuola e studiavi le gesta di Achille, Odisseo e anche Enea, perché vi assicuro che non manca nessuno.

otto

Se anche tu lo hai letto e vuoi dire la tua non esitare e commenta qui sotto!

Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato Facebook – Instagram

Torna alla Home – Torna a Recensioni

Anche noi siamo affiliate Amazon, acquistando tramite il nostro link non ci fai diventare ricche e a te non cambierà il prezzo, ma ci aiuti a farti avere sempre delle nuove recensioni.

Articoli consigliati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *